All’inizio del 2007 un decreto governativo ha favorito una certa espansione del solare fotovoltaico. L’apporto delle nuove installazioni solari è sinora complessivamente molto ridotto e, anche se gli incentivi sono stati rinnovati dal governo in carica, le scarse risorse disponibili e le complicazioni procedurali non permettono di sperare in una grande espansione di questa fonte rinnovabile.
La novità più importante nel medio periodo è rappresentata dalla volontà del governo di procedere alla costruzione di alcune centrali nucleari. Un’inversione di tendenza, testimone di nuova disponibilità del Paese a riesaminare la questione nucleare, ha già avuto concrete conseguenze negli ultimi anni con l’acquisizione da parte di ENEL della proprietà o di quote di partecipazione di alcune centrali nucleari collocate in vari Paesi europei. L’atteggiamento favorevole che sta emergendo tra i cittadini deriva in buona parte dai costi, considerati elevati, dell’energia elettrica e dalle recenti vicende del petrolio il cui prezzo, altamente volatile (massimo 147 $/barile nel luglio 2008), denuncia la presenza di una fase di crisi e spinge la popolazione a ritenere valida ogni tipo di alternativa. Va però detto che in Italia il collegamento che viene fatto tra il petrolio e la fonte nucleare è largamente ingiustificato in quanto la quota di elettricità prodotta con l’uso del greggio è inferiore al 13%.
L’orientamento del Governo ha già assunto la forma di una “lettera d’intenti”, sottoscritta tra Enel e EDF, e un Protocollo di Accordo, firmato da Berlusconi e Sarkozy, dove sostanzialmente si concorda di creare le premesse in vista di... Continua a leggere